Pagina:Georgiche.djvu/142

142

95Il gradito sapor, poi fa d’intorno
Tintinnar cavo rame, o di Cibele
Il cembalo percoti, e le vedrai
Con presto vol su i medicati seggi
Volontarie calarsi, e mano a mano
100Ne i buchi entrar del preparato albergo.

     Che se a battaglia sanguinosi in campo
Dispongasi ad uscir (chè avvien sovente,
Che odio e discordia fra i due re s’accenda).
Tu molto pria ne gli agitati petti
105L’ire nascenti antiveder potrai,
Poichè le pigre ad eccitar già s’ode
Un fremer sordo, e un bellico fragore,
Che il rotto squillo de le trombe imita:
Di quà di là con trepido tumulto
110Attruppando si van, le stridul’ali
Snodan vibrando, e arruotano co i rostri
I lor pungoli acuti, e braccia e piedi
Atteggiano a pugnar: schieransi dense
Ai re d’intorno, e da la tenda il noto
115Segno aspettando con querriero strido
Sfidano a l’armi le falangi ostili.
Ed ecco al primo estivo dì, che in cielo
Spunta sereno, ne gli aperti campi
Slanciansi fuor de le porte, e a fronte