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bianca di monferrato 121

rava prendere adesso la sua rivincita. Ma Bianca, ben consigliata e ben diretta, sopratutto dalla sua mente e dal suo cuore, seppe sempre evitare i tiri e i tranelli, e comportarsi nobilmente e italianamente, facendo sempre il bene e l’utile del suo popolo, giungendo fino a porsi in buoni rapporti col Conte Filippo, cedendo ad alcune sue pretese, ed a stipulare accordi col Marchese di Saluzzo e con Lodovico il Moro, da soddisfare i Piemontesi. Quest’unione dei tre potentati italiani, mise di malumore Carlo VIII, che nei primi mesi della Reggenza era assai più favorevole a Bianca; ma essa seguiva la politica del marito, che non voleva blanditi i francesi.

Essa riuscì pure a pacificare i rivoltosi savoiardi, che aiutati da Francia non volevano sottoporsi alla restituzione delle terre ai sudditi di Saluzzo; e se qualcuno l’accusò in questo caso di troppa sommissione, le va tenuto conto che era mossa dal desiderio di evitare la guerra. Però non potè evitarla del tutto, e Filippo, lo zio, dovè andare contro i ribelli. Berna e Friburgo però presero partito per Bianca, e la ferma attitudine di questi alleati salvò in quel momento il Ducato da una guerra disastrosa. Il Conte di Bressa andò quindi in Francia, ove doveva definirsi la questione, ma ne tornò poco contento, e poco soddisfatto dell’accordo stipulato, a cui’ la nipote dovè porre la ratifica.

Bianca, che altamente sentiva la dignità della sua casa, ne rimase assai più di lui offesa, tanto più che,