Pagina:Gemma Giovannini - Le donne di casa Savoia.djvu/119


carlotta 87

giovine madre un bel servizio d’argento, come nè lei nè il marito nel loro esilio possedevano. Il bambino però non visse che pochi mesi, e morì nel successivo novembre.

Ad onta delle ambasciate del Re, desideroso omai di fare con esso la pace. Luigi persisteva nel suo dissidio, forse perchè il Duca di Borgogna lo trattava benissimo e gli rendeva dolce la vita nei suoi Stati. Cacciavano, novellavano e passavano il tempo piacevolmente. La vita di Carlotta invece, che al pari della prima moglie non aveva su lui alcun potere, scorreva travagliatissima e sconsolata, specie dopo la morte del suo bambino che era per lei una distrazione ed un affetto. Essa, timida per natura, non osava dar consigli al marito; povera e senza il necessario per comparire, non poteva mai mostrarsi in pubblico, e partecipare alle distrazioni della Corte.

Forse Re Carlo indovinò tutto ciò, giacche fece ancora nuove premure perchè suo figlio tornasse in Francia, spiacendogli sopratutto, diceva, di vedere la gentile e giovine sua sposa in sì miserevole stato, senza vesti, senza gioie, senza denaro, mentre le altre sue pari avevano tutto, e a lei non toccavano che dolori e continue inquietudini, non possedendo fra marito e moglie che la propria persona. Ma Luigi, duro ed egoista, fu ancora inesorabile.

Carlotta, nel mese di Aprile del 1461 fu madre di Anna; ma neppure questo avvenimento le recò dal marito un pensiero gentile, una premura di renderle men