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— 485 ANNO 131. " N. 45. Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associati dodici pezzi di scelta musica classica antica e moderna, destinati a comporre un volume in 4.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio si intitolerà Antologia classica musicale. — Per quei Signori Associali che amassero invece altro genere di musica si distribuisce un Catalogo di circa N. 3000 pezzi di musica, dal quale possono far scelta di altrettanti pezzi corrispondenti a N. 150 pagine, e questi vengono dati gratis all tatto che si paga I associazione annua; la metà, per la associazione semestrale. Vegcasi I’ avvertimento pubblicato nel Foglio N. 50, anno 11, 1843. SOMMARIO. I. Del retto modo di suonar l’organo duranti le sacre funzioni. - IL I Prosceni. - 111. Gazzettino SETTIMANALE DI MILANO. - IV. CARTEGGIO PARTICOLARE. - V. Notizie. - VI. Altre cose. Del retto modo di gHonar l’organo doranti le sacre funzioni, ed incldentaiBneiate del Strcvr melotlo per V Orfffttto dei «signori.ilKiller e Hinck. Prima traduzione italiana. Milano presso Ricordi, cce., ecc. (Vedi N. 41 e 45.J Articolo III. Scorgano! il re dei musicali strumenti! lo islrumeiito per eccellenza (O/>7 «■"»)! quello die, per necessaria associazione. risveglia 1 idea dei religiosi mister]! 1 efficiente principale, simbolico, tipico della musica ecclesiastica! - Quell alti pensieri al nominarlo soltanto non dovrebbero risvegliarsi in noi, e qual senso di tristezza non desta al contrario in lutti i. buoni 1 idea della profanazione di cui quasi tutto di si fa istrumento tra noi! L’organista! fanello di comunicazione tra farte e la religione, 1*artista e sacerdote in un tempo, di cui incarico è recare sui vanni dell* armonia, tra il vorticoso fumar degli incensi ed i flebili levitici canti, a pie diùl’eterno trono di Dio, il pianto, le preci, i sensi di riconoscenza di un popolo intiero! - Chi a tutto ciò riflettendo non dovrebbe inorgoglirsi sentendosi dire organista? chi nel porre la mano suda mobile tastiera tremar non dovrebbe, pensando alla nobiltà del ministero che imprende a sostenere! Sennonché molta parte dei nostri organisti non va a pensar tanto in là, e tianJ quilla nella spensierata pace di quella beata ignoranza che salva i sonni e 1" appetito si contenta di far rumore quanto può. di percorrere in su ed in giu con ambe le mani la tastiera, di desiare il prurito nei piedi di chi sente con motivetti di polka, di vallz. di contraddanza, ecc. di risvegliare la reminiscenza di Norma, di Jdina, di > Dulcamara e degli artisti migliori che le, parti di quei scenici personaggi al teatro ® sostennero, e di riscuotere la mercede che Vn le spelta; la quale, per quanti) lieve esser possa, è pur sempre soverchia per chi, anH&a zichè di ricompensa, degno sarebbe d’imLafee probazione e gì gastiçro. DI MILANO La musique, par des inflexions vives, accentuées, et, • pour ainsi dire, parlantes, exprime toutes les pas• sions, peint tous les tableaux, rend tous les objets, • soumet la nature entière à ses savantes imitations • et porte ainsi jusqu’au coeur de l’homme des sen• timents propres a l’émouvoir.» J. J. Rousseau. IMase continuassi su questo tuono mi ] scalderei inutilmente la bile, sarei tacciato di esagerazione, forsanco di malignità, e le mie parole tanto meno potrebbero esser seme che fruttasse vantaggio all’arte religiosa, se pure frutto alcuno (ahimè!) vi è luogo a sperare da tutto quello che o 1 meglio o peggio abbiamo la pretensione di scrivere noi poveri giornalisti (ri! Entro adunque nel campo di più pacala discussione^, e dichiaro propormi oggi a subbietto di trattazione la religiosa inconvenienza onde quasi generalmente e tulio di pecca il suono dei più tra i nostri organisti. - Relativamente a che non è mio ’ intendimento. investigando gli storici ed archeologici documenti, ridire dove e quando Porgano fosse inventato, problema non j per anco risoluto pienamente nè risolubile si di leggeri, e di cui la trattazione inuI lile riuscirebbe al mio assunto (-). Rapporto a questa materia a me giova avvertire soltanto, che, per quanti ricordi storici tanto i sacri che i profani scrittori ci somministralo, ogniipialvoltachè troviamo rammentalo Porgano pneumatico, lo (I) In prova del poco frullo che presso gli artisti soglion produrre le parole dei critici, voglio riferire un fattarello. - Avendo un coreografo introdotto dei I cori vocali tramezzo ad un suo hallo pantomimico, J mi delti cura di dimostrare con ragioni, pcr quanto | mi parve, irrefragabili in uno degli ultimi numeri della scorsa annata di questa Gazzetta Musicale, quanto contrario al buon senso cd alla ragione fondamentale delle arti d’imitazione sia il confondere i mezzi imitativi dell una con quelli dtU’allra. Ebbene! poco dopo, e precisamente nello scorso Carnevale, il coreografo Cortesi, ponendo in iscena un suo ballo al teatro della ’ Pergola in Firenze, credè fare una gran bella cosa imilaudo lo strafalcione di quel primo compositore. - Ma I che per ciò? conviene forse scoraggili tacersi? - Mai >i no; si dee anzi prender Iena maggiore e gridar tanto ì i c lauto più forte, oliò pure una volili si giunga a rompere l ulto sonno nella testa a taluno anche dei •’] più neghittosamente assonnati. Si de.c rifletter poi che se i giornali son privi, per lo più, di un’azione diretta sugli artisti, l’hanno su loro, quantunque indireità, non meno forte per mezzo del pubblico, che coi suoi plausi o con la improbazione è in line il loro i maestro c signore.! (2) Chi gradisse leggere quanto vi ha di più sicuro I! relalivam.cnl a questa materia, può vedere il dotto I ed elegante opuscolo del sig. I). Paolo Giani, intilo- I lato: L organo, e particolarmente del grandioso or! gano di.$. Colombano ree., stampato nell’anno decorso in Lodi ]H‘i tipi del Wilmaiil. In esso troverà la materia trattata con brevità succosa ed elegante. Credo intanto non inutile avvertire, che in aggiunta di ciò che ivi è dello relativamente alla invenzione dell’organo, può notarsi come non son mancali scrittori che di essa hanno voluto fare onore, del pari che di quella della bussola, della stampa, dell’uso calefuy cicute ed illuminante del gas, dei pozzi traforali, della DOMENICA JO Novembre J 844. Il prezzo dcll’associazione alla Gazzetta v alla Musica è di effettive Austriache L. 13 per semestre, ed effettive Austriache L. LI affrancala di porlo filmai contini della Monarchia Austriaca; il doppio per I’associazione annuale. — La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porlo ai diversi corrispondenti dello Studio Ricordi, nel modo indicato nel Manifesto. — Le associazioni si ricevono in Milano presso I Cilicio della Gazzetta in casa Ricordi, contrada degli (hnenoni N.° 1720; all’estero presso i principali negozianti di musica c presso gli Cilici postali. — Le lettere, i gruppi, ecc. vorranno essere mandati franchi di porto. si riscontra consideralo come uno strumento dedicalo esclusivamente al servizio del culto. Cosi, ad esempio, non appena Pipino ebbe ricevuto Porgano, gradilo dono di Costantino Copronimo, trovandosi in Compïègne, ne fe presente alla Chiesa di S. Cornelio di quella citlà: così in un tempio di A cromi avvenne che i Francesi seguaci di Carlomagno in Italia sentissero con tanta loro meraviglia il suono dcli’organo: così, presentalo a Luigi o Ludovico, detto le Débonnaire. il prole Giorgio veneziano, famoso fabbricatore di organi per (pici tempi, lo inviò ad Aqùisgrana perchè uno di sua commissione ne fabbricasse, non per 1 aula imperiale, ma pél lempio di Dio. Ma ciò non è lullo^ strumento sacro per eccellenza, l’organo pneumatico fu anche ed è esclusivamente cristiano: non abbiamo in falli negli scrittori nessun cenno dal quale possa rilevarsi che se ne facesse uso nei riti del paganesimo presso gli antichi, nè sappiamo che sia in uso presso i popoli non cristiani presentemente (•). Nè a torto fu esso scello Ira tulli gli strumenti musicali per essere impiegalo al servigio del culto, tanto perchè la sua forza è tale da riempire di un* onda sonora i tempj più vasti, (pianto ancora, e forse più, per quel certo carattere grave, paietico e melanconico che nella stessa sua forza lo distingue. Perfino la sua qualità caratteristica, la facoltà, cioè, di sostenere i suoni a piacere senza però poterli nè polvere da calinone, dclbarliglieria, ecc., ecc. agli ctcrn1 ed in fallo d invenzioni e scoperte inevitabili Chinest I (Encicl: mélhod: dizionario d arli e mestieri, rubi’. Lutherie) - Rapporto poi a quelli che I hanno attribuita agli Ebrei, poggiandosi sulla frequente indica- j zione che dell’organo si fa nelle sacre carte cd in spe- i eie noi salmi, conviene avvertire come, dai più si crede che l’organo degli Ebrei altro non fosse che il flauto di Pane, o Siringa dei Pagani; un aggregalo, cioè, di canne di varia lunghezza, disposte in ordine una a lato dell’altra, che si suonavano appoggiandole al labbro inferiore e soffiandovi dentro. Questa opinione, adottala anche dal Ferrarlo nel suo Costumi! aulico e moderno, c la opinione sostentila, se la immioria non m’inganna, dal dolio e celebre Girigliene. Essa trova un appoggio validissimo in ciò: nei bassi-rilievi die ornano in Roma i monumenti relativi alle, littorie, riportate sopra gl’israeliti e alla distruzione di Gerusalemme, dove sono effigiali i tinti coi loro sacri, guerreschi, artistici arnesi, nulla si vede (per quello che nc so) che abbia una benché lontana somiglianza con II l’organo pneumatico, (piale noi l’intendiamo. (I) Quantunque se ne sia (culata l’introduzione in qualche tempio israelitico, specialmente in Germania, xX; non senza scandalo dei rigoristi di quel cubo, gii esenipj v son sì pochi che non valgono a distruggere la generalilà della massima fissata nel testo in proposito. ùoPQ