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non aveva avuto un grande successo sino a che io non ne ebbi fatto parte. La cagione proveniva da ciò, che i suoi membri, nella discussione, adoperavano una forma troppo leggera. Il giornale, che compariva ogni sabato sera, si raccomandava più per la buffoneria che per la serietà. Non era che panna montata!

Nessuna ricerca delle cause prime, dei primi principii. Nessuna ricerca di nulla. Non la menoma attenzione a questo punto capitale: «La convenienza delle cose».

In una parola tutto era volgare, basso, assolutamente basso! Nessuna investigazione, nessuna lettura; niente metafisica, nulla di quello che i dotti chiamano «idealismo» e che gli ignoranti amano meglio stimatizzare col nome di «Cant» 1. (Il dottore Money-penny dice che io dovrei scrivere Cant colla K; ma io me ne intendo).

Appena entrata nella società, cercai d’introdurvi un miglior metodo di pensiero e di stile, e ognuno sa come io vi sia riuscita.

Ora noi sul P. R. E. T. T. Y. B. L. U. E. B. A. T. C. H., pubblichiamo degli articoli buoni, tanto quanto quelli che compariscono nel «Blackwood».

Dico il «Blackwood», perchè sono convinta che i migliori scritti, su qualsivoglia soggetto, sono quelli che si pubblicano su questa «Rivista» 2, così meritatamente celebrata.

  1. Cant, Gergo: Kant, il celebre filosofo tedesco autore della «Critica della Ragione pura».
  2. Magazine.