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La «signora Psiche Zenobia» piccola conversazione letteraria, è un gioiello di satira arguta e piacevole.

Col porre in ridicolo gli scrittori ignoranti, che credono far mostra d’ingegno esponendo stramberie sconclusionate; col mettere in berlina gli scribacchiatori zotici e vanitosi, i quali riescono ad imporsi al pubblico volgare rubacchiando qua e là, ed a sproposito, e idee ed espressioni ai grandi maestri, filosofeggiando a dritta ed a rovescio senza criterio, ma con stupefacente presunzione, l’audace ed astuto autore ha, nel tempo istesso, fatta la migliore delle apologie dei propri lavori, i quali invece, originali e fantasiosi, hanno sempre una forte e larga base di erudizione, di filosofia e di logica.

Questa piccola conversazione letteraria può essere definita «la caricatura della maniera di Pöe», caricatura tanto più ammirevole, tanto più efficace, tanto più interessante inquantochè è uscita dalla penna dello stesso Pöe 1.

Lo spirito caustico e comico, l’osservazione sottile, la verve facile e schietta ed onesta, la modernità meravigliosa dello scopo e della forma, fanno dell’articolo un vero monumento d’arte letteraria.

I traduttori hanno cercato di mantenere la più coscienziosa fedeltà all’originale, ma non hanno potuto ridare,

  1. Così, in tempo più vicino a noi, un altro grande, Riccardo Wagner, volle, nei Maestri Cantori, fare la caricatura della musica dell’avvenire che gli sciocchi schernivano, impotenti a comprenderla; e volle pure lanciare ancor più in su, colla splendida creazione, la musica sua, la maniera di concepire musicalmente, che egli, il maestro altissimo, aveva creato.