Pagina:Garibaldi - I Mille.djvu/314

290 i mille


stato di sventura da uno straccio alzato al picco1 per mancanza di bandiera, ma era nell’impossibilità di avvicinarsi, per essere il mare bianco dalla bonaccia.

In cattivo inglese io feci comprendere al bravo capitano lo stato nostro, per cui egli mi colmò di cortesia, mi fece parte de’ suoi viveri, di cui tanto abbisognavamo e ci accompagnò sino al porto del Millo.

A Montevideo in un giorno di pugna navale, trovandomi io con un piccolo legno impegnato contro forze dieci volte superiori, e già sopraffatto da esse, il palischermo d’una corvetta da guerra inglese giunse e si frammise fra il mio legno ed i nemici; imponendo loro di cessare il fuoco. Alla vista della formidabile bandiera d’Albione, i servitori di Rosas restarono muti come per incanto, ed io salvo.

Ancor oggi io bacerei la mano di quel comandante, che certo, non fu spinto da ordini dell’ ammiragliato, ma dalla squisita generosità dell’anima sua. — Egli vide un conflitto di sangue, e lanciossi in sostegno del debole.

Che bell’impiego della forza, per coloro cui la sorte la mise in mano!

Avrei molte circostanze da narrare, in cui la benevolenza inglese prese a favorirmi, e per cui io sono giustamente pieno di gratitudine.

Il 1° ottobre, essendo stato impegnato prima

  1. Posto ove si alza la bandiera.