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66 libro primo


Per potere una cosa essere da tutti accettata, quattro qualitá io veggo che si richiedono: I. che abbia un valore intrinseco e reale e nel tempo stesso da tutti uniformemente stimato; II. che sia facile a sapersene la vera valuta; III. che sia difficile a commettervisi frode; IV. che abbia lunga conservazione. Non mi dilungo a provar la veritá di questo che asserisco: perché o il mio lettore la conoscerá meditandovi, ed è inutile ch’io la spieghi; o non la intenderá, ed è inutile che quest’opera sia letta da lui.

Ora non mi resta che applicare questi requisiti, che ho esposti esser necessari alla moneta, ai generi che la natura produce: e si conoscerá quali siano quelli che la natura ha destinati a servir per moneta, dotandogli convenientemente.

Imprima restano esclusi tutti quei che non hanno valore intrinseco, ma convenzionale. Perché, essendo certissimo che è men sicuro avere in mano una merce, la cui valuta dipende dalla pubblica convenzione e fede, che non l’aver quelle che vagliono perché sono necessarie o utili all’uomo; questa merce non può, generalmente parlando, divenir moneta. Così è che un paese non potrá mai servirsi di moneta di cuoio o di bullettini per lungo tempo. E, sebbene i biglietti corrano in molte parti per moneta, pure io non so se, quando questo paese, che usa i bullettini, divenisse tributario di alcun popolo inimico vicino, non so, io dico, se i conquistatori si contenterebbero di lasciarsi pagar co’ bullettini o se vorrebbero la moneta di metalli. Tanto è grande divario tra la fede pubblica e il pensare comune. Questo, quanto è universale, tanto è immutabile: quella non si estende piú in lá di quelle persone e popoli che hanno convenuto, ed è sottoposta per ogni minimo accidente a turbarsi e spesso anche a disciogliersi; e perciò un popolo non può per lungo tempo usar solamente moneta rappresentata. Onde si conosce sempre piú falso che il valore de’ metalli e l’usarsi per moneta sia di convenzione umana.

In secondo luogo restano esclusi per lo stesso motivo tutti que’ generi che soggiacciono alla tirannia della moda: mentre quanto è vacillante la fede pubblica, tanto è volubile la fantasia popolare.