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capo quarto 65


(com’è la natura degli uomini inclinata al lusso) trovano maggior compiacenza. Ora, che l’oro e l’argento, quasi a nostro dispetto, sieno tanto difficili a distruggere, che acqua, ferro, fuoco, tempo, ruggine non gli consumi, e tanto sieno facili a distendersi, che, scemandosi pochissimo, si adattino a ricoprir quanto ci piace del loro luminoso aspetto, egli non fa altro se non che meno rari divengano e piú lentamente, dopo che sono tratti dalle viscere della terra, ci spariscano davanti, e, ne’ primi semi risolvendosi, tornino di nuovo dentro la terra, loro madre, a riunirsi e, come noi diciamo, a rigenerarsi. Dunque, se fosse l’oro dieci volte piú sottoposto a perire di quel ch’egli non è, dell’oro dall’Indie recato assai meno ne avremmo noi ora di quel che ne conserviamo: dunque sarebbe piú caro. Né si può dire che, sottoposto ch’ei fusse a questa incomoditá, sarebbe meno prezzato; perciocché, sempre ch’ei sará bello, sará prezzato. E che cosí sia, si conosce dalle perle, le quali a me paiono men belle dell’oro, ma, perché non durano, sono piú rare, e quindi piú care. Su questo, ch’io ho accennato, meditando chi pensa dritto, senza meno al mio sentimento s’accosterá, distaccandosi dalla corrente, la quale, perché vede l’oro usato per moneta, tosto enumera tutte le proprietá sue quante piú ei n’ha, come quelle che indifferentemente lo aiutassero ad esser moneta. Cose dette a caso. Perciò è bene venire a discorrere di quelle qualitá che hanno i metalli e che dalla materia, che dee servir per moneta, unicamente sono ricercate.

Dirò imprima quelle che richiede la moneta reale, o sia quella con cui si compra. Perché una cosa possa aver quest’uso, si richiede: primo, che sia universalmente accettata; secondo, che non sia soverchio voluminosa ed incomoda a trasportare e a cambiare: giacché non può una cosa servir per equivalente delle piú preziose e desiderabili, onde gli uomini si privano, se ella non è comunemente ricevuta sempre, e con ciò faccia sicuro chi la possiede di non dover restar mai privo di quello, ch’egli in mente ha figurato poter con essa conseguire. Inoltre una mole troppo voluminosa si rende faticosa a dar in cambio, e subito bisogna sostituirne una piú lieve, che la rappresenti.