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capo secondo 173


tosamento non corrisponde all’utile de’ tosatori; ma, per poco sangue che si succhia, si lascia tutto il restante immobile e gelato.

II. Non potendosi lasciare senza corso le monete tosate, si dá comodo agli stranieri di tosar le buone, che loro vengono alla mano impunemente, e rimandarle nel paese.

III. Gli stessi sudditi, crescendo il male, restano dal numero de’ colpevoli difesi; e, perché, dove molti errano, nessuno si castiga, e le ingiurie universali si sopportano assai piú pazientemente che le particolari, perciò nella moltiplicazione de’ delitti si spera perdono.

I rimedi del tosamento sono: sradicare e distruggere i tagliatori delle monete. Innanzi a questo ogni altro è vano; e, se questo non si può, è meglio non far nulla affatto. Quanto ciò sia vero, lo conobbe per esperienza propria il nostro Regno, quando tutti i viceré, che precedettero il marchese del Carpio, non fecero altro che coniar nuove monete, per poi vederle miseramente, innanzi al termine del governo loro, tagliate. La storia ci narra con quanto poco fervore essi avessero cercato estinguere le cagioni del male. Né a ciò fa difficoltá il gran numero di buone prammatiche che pubblicarono, giacché la piú svogliata di tutte le maniere di vietare alcuna cosa è il contentarsi di avervi fatta una legge contro.

II solo espediente, che pare si potrebbe prendere quando non si ha forze bastevoli da spegnere i tosatori, sarebbe di ritirare la moneta d’argento tutta e sostituirvi bullettini. Ma questo è di difficilissima esecuzione; ed, essendo i bullettini tanto piú facili a contraffarsi quanto meno soggetti a tosarsi, potrebbe essere rimedio peggiore del male.

Non occorre dunque pensare a riparo, se quel, ch’io ho detto, non si può far precedere, e conviene aspettare pazientemente tempi migliori. Ma. posto ch’egli sia fatto, restano a cicatrizzare le ferite giá date. Ed, a farlo, sono molte maniere, delle quali per giudicare quali abbiano da prescegliersi, pongasi questa veritá per fondamento di tutto.

Quando in un paese sono due generi di monete, l'una buona e l’altra cattiva, la cattiva fa nascondere o mandar via la buona,