Pagina:Galiani, Ferdinando – Della moneta, 1915 – BEIC 1825718.djvu/124

118 libro secondo


Venendo adunque al mio primo discorso, la moneta delle grana, che noi usiamo, fu imprima di dodici trappesi il grano; ma questa oggi è tutta tosata e guasta. Le grana, che sonosi poi battute, quali sono quelle di Carlo secondo e quelle di Filippo quinto del 1703, furono fatte di dieci trappesi, o sia del terzo d’un’oncia, per dar loro qualche proporzione ed egualitá alle antiche, che per la fraude eransi impiccolite. Or la libbra di rame non lavorato vale presso di noi oggi incirca venti grana, e il lavorarla corrisponde a poco piú del terzo; onde è che trentadue grana dovrebbero aversi da una libbra di rame. Ma dalla libbra se ne tagliano alla zecca trentasei: v’è adunque un guadagno di quattro grana sopra una libbra, o sia d’un undici per cento. Se poi a questa valuta estrinseca maggiore dell’intrinseca si aggiunge la corrosione ed il consumo, che è grandissimo, si troverá che le monete di rame, prendendosene una gran somma d’ogni qualitá, hanno un venticinque per cento meno di valor vero di quel che corrono. Ora, se il principe battesse la nuova intera e secondo il suo intrinseco, oltre ch’egli vi perderebbe quel che s’avria da rifondere alle antiche giá mozze, che si ritirerebbero, la nuova sarebbe troppo disegualmente buona in confronto all’antica, e o si fonderebbe, o l’antica sarebbe ricusata; e sempre questa spesa sarebbe senza necessitá né profitto alcuno. Dunque è bene che il principe, mettendovi un poco di valore estrinseco, l’equilibri in alcun modo colla vecchia, che n’ha tanto. Ma questo soprappiú non credo dovrebbe essere altro che quelle quattro grana a libbra, le quali si è veduto giá coll’esperienza che non hanno nociuto, anzi io credo che abbiano giovato.

Inutile timore sarebbe poi quello, che l’aver questa moneta meno metallo di quel ch’ella vale, le potesse arrecar nocumento; mentre si vede che la corrente, a cui ne manca tanto, non ha patito mai incommodo né d’esser fusa né d’esser battuta; e, quando ella fu contrafatta, la colpa non era della non buona moneta, ma della non buona esecuzione di leggi spossate d’ogni autoritá. Inoltre un undici per cento è cosa insensibile nel rame e da non potere invogliare molti a fare, a traverso al timore