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222 del nespolo.

polloni nati al suo piede. Stende i rami orizzontalmente e quasi anche piegati in basso. Conta alcune varietà distinte per la figura del frutto. S’innesta a spacco, per quanto non degeneri anche moltiplicato per semi. Il frutto è di poco utile, per quanto sia più apprezzato di quello del lazzeruolo. Il legno serve al tornitore, siccome assai duro.

del corniolo.

§ 921. Il corniolo (cornus mascula), è un’altra pianta fruttifera di pochissimo conto. Il frutto è di sapor aspro, e serve piuttosto al confetturiere per farne siroppi unitamente allo zuccaro. Il legno, che è assai duro, vien ricercato dal tornitore, al pari di quello del mirto, per farne ingranaggi e piccoli utensili che richiedono molta resistenza. Si propaga per barbatelle o polloni levati dal piede delle piante già adulte. Ama un terreno argilloso-calcare od argilloso-siliceo.

del corbezzolo.

§ 922. Il corbezzolo (arbutus unedo), è pianta di clima piuttosto caldo, e vegeta benissimo sui monti anche non troppo ricchi di terra. Si propaga per margotta e barbatella, ma ancor meglio per semi. Soffre assai il pronto disgelo, ed ama esposizioni di ponente. Il frutto è poco ricercato e serve al conciatore, mentre il legno è adoperato dal tornitore perchè duro e di bella macchia.

del cotogno.

§ 923. Il cotogno (cydonia communis, fig. 259), è una pianta proveniente dalla Grecia, e desidera un clima caldo se voglionsi avere frutti migliori. Teme il vento; ed alligna bene nei terreni discretamente sciolti e freschi.

Anche il cotogno conta alcune poche varietà. Il comune il quale ha una sotto-varietà a frutto piriforme, ed altra a frutto oblungo ellittico molto grosso. Ed il cotogno di Portogallo, che è il migliore.

Questa pianta si propaga per barbatelle, per semi e per talee ramose, quest’ultimo mezzo serve meglio a mantenere la qualità del frutto anche senza l’innesto. Si può educare in qualunque foggia, per quanto sia miglior cosa il lasciarla