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176 del mandorlo.

anno al più il mandorlo è abbastanza robusto per essere piantato nel campo, dove poi si procede alla formazione dell’intelajatura dei rami.

§ 886. Il mandorlo può essere piantato come il gelso, o come l’ulivo tanto in linee frammezzanti altre coltivazioni, quanto può convertirsi un intiero spazio all’esclusiva sua coltivazione mantenendo una distanza di 8 in 10 metri fra pianta e pianta per ciascun lato; in quest’ultimo caso è meglio dare al tronco l’altezza di un sol metro.

Circa alle buche ed al modo d’impianto ci comporteremo come pel gelso, fuorchè potremo risparmiare metà circa del concime, ed abbonderemo invece nella profondità della fossa, la quale, ove si possa, sarà di 1m,00.

Nel primo anno d’impianto si lasciano tutti i germogli che la pianta manda fuori in testa, ma nella primavera del secondo si levano tutti quelli che non servono alla formazione delle principali diramazioni. Due soli sono quelli che si conservano, procurando che siano il meglio opposti possibile; questi due si tagliano a o 0m,15 o 0m,20 dal tronco, e negli anni seguenti si continua a lasciarne due per ciascuno e dell’indicata lunghezza. Le biforcazioni dei primi tre anni si dirigeranno in alto allo scopo di permettere il lavoro nel terreno sottoposto, qualora il mandorlo sia frapposto ad altre coltivazioni; e le successive all’incontro si dirigeranno in senso orizzontale allo scopo di facilitarne la fruttificazione.

Il taglio annuale o bisannuale è necessario per mantenere una certa forma nella pianta, ed una eguale e continua proporzione di rami da frutto, che già sappiamo essere quelli dell’anno antecedente. La pianta abbandonata a sè perderebbe tutto il proprio vigore nei rami succhioni, e tenderebbe ad allungarsi fuor di misura anche negli altri rami invece di mantenere i frutti dei piccoli rametti. Importa adunque togliere i succhioni, raccorciare i rami troppo lunghi che deformano la pianta, e togliere i rami secchi o deperenti. Quest’operazione si fa in novembre, perchè generalmente tutti i mandorli muovono assai presto nella vegliente primavera, quasi direi sul finir dell’inverno.

Talvolta dicesi che si rinnova la pianta, quando mostrandosi languente, certamente per difetto di radici, abbisogna che i suoi rami siano diminuiti acciò stiano in relazione con quelle. Sarà quindi dell’accorgimento dell’agricoltore il tagliare i rami principali ad un terzo, alla metà, o due terzi