Pagina:Gaetano Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855.djvu/145

140 dell’impianto dell’ulivo.

nel circondario dei campi, dove riescano in direzione da Levante a Ponente, basterà mantenere fra loro una distanza di metri 4,00.

Preparate adunque nell’estate le buche larghe 0m,50, e profonde 0m,70, le piogge e l’aria bonificheranno la terra estratta e quella del fondo, e, se il clima sarà arido ed il terreno sciolto, si disporrà per la piantagione avanti l’inverno, e se invece il clima sarà piuttosto freddo ed il suolo compatto sarà meglio piantare nella primavera seguente. Arrivato poi il momento opportuno per l’impianto si muoverà la terra del fondo della buca, e si preparerà il concime adattato per questa coltivazione. — A tale proposito importa richiamarsi alla mente che cosa noi vogliamo dall’ulivo, e che l’olio abbonda d’idrogeno e di carbonio; e che gli è inutile un concime molto azotato. I tortelli residui delle materie che danno olio, le raschiature ed i frantumi di materie cornee, le penne, i graspi d’uva già fermentali e che abbiano perduta gran parte dell’azoto che contengono, e le ossa vecchie frantumate sono eccellenti concimi per l’ulivo, e sin da tempi antichissimi venivano indicati come i più efficaci da una lunga pratica.

Le piante provenienti da vivaj di 12 o 14 anni saranno le migliori perchè maggiormente fornite di radici; e meglio ancora sarà se le dette piante saranno diggià innestate o provenienti da talee, poichè in allora vi si potrà lasciare il fiocco già allevato come si disse nel vivajo stesso. Le piante selvatiche ed i polloni levati dal ceppo delle piante, come anche quelle ottenute dagli uovoli, e che abbiano già subito l’innesto ma che siano di soli 7 anni di vivajo, si dovranno in seguito troncare a quell’altezza che trovasi più conveniente, per poi dirigerne, col taglio dei primi anni, la forma delle diramazioni.

Da qualunque luogo si levi l’ulivo da piantare, gli si deve conservare più che si può le piccole radici, le quali sono quelle che più facilmente mantengono viva la pianta, e che più presto la mettono a frutto. Nel fondo della fossa ed all’intorno si disporranno alcuni ciottoli perchè l’acqua scoli più liberamente, tanto più se il terreno fosse compatto e piano. Nel mezzo si farà un rialzo con buona terra sul quale si adagerà la pianticella, procedendo come s’indicò pel gelso (§ 586, Vol. I). Nei terreni sciolti e nei climi asciutti si lasci un piccolo invallimento presso le piante e lungo tutta la