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moltiplicazione dell’ulivo. 133

sottile, i rametti che si conservano da una sol parte, e che guardano fuori terra, vengono tagli ati in modo che non si vedano che due occhi. Questi rami, cui si prestano le medesime cure delle altre talee, mandano radici inferiormente ad ogni ramo che sorge da terra, cioè dal nodo del ramo di contro, e che fu tagliato via: quando si riconoscano radicate quelle talee, si levano dal terreno e si tagliano in tanti pezzi quanti sono i ramicelli perpendicolari che siano inferiormente muniti di radici. Si possono far talee anche con pezzi di radice.

3.° Il metodo che anticamente si usava di preferenza era quello di formare il vivajo cogli uovoli o protuberanze gemmifere già indicate. Gli uovoli si staccano sotterra dalle grosse piante di ulivo; essi nascono sul grosso delle radici ed hanno la figura d’un grossissimo uovo. I migliori sono quelli che hanno pelle liscia, dilicata e biancastra; si staccano con un colpo netto di accetta dato alla loro base, qualora siano poco aderenti; altrimenti adopera una sega, poi si tenta di staccarli con uno scalpello appena che si possa. Gli uovoli devono essere cavati con diligenza onde non mandarli in pezzi, nè se ne deve cavare più di quattro o cinque per pianta, risparmiando quelli che si trovano sulle radici principali, e sovra tutto non guastando di troppo le radici per cavarneli. Gli uovoli che per avventura fossero stati scoperti di terra, sono da trascurarsi siccome di scorza troppo indurita; quelli che fossero più grossi del pugno d’una mano si possono dividere, segandoli pel lungo o pel traverso come torna meglio, dovendosi però aver cura che ciascuna porzione sia munita di quattro o cinque occhi, o prominenzette gemmifere.

Meglio poi che tormentare molte piante per avere gli uovoli, sarebbe il levare un intiero ceppo di ulivo, poichè da una sola pianta se ne possono cavare circa 100, i quali per la massima parte sono divisibili. Gli uovoli si conservano anche per un mese nella sabbia asciutta, difesi dall’aria e dal sole, usando diligenza affinchè non si spelino.

Preparato il terreno pel vivajo, quando la temperatura media sia di circa +10°, si fanno tante buche larghe 0m,35 e profonde 0m,30, distanti l’una dall’altra 0m,80 in quinconce. Il fondo della buca si ricopre con 0,10 di buon concime