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profitto dal venir ricoperti da uno straterello di terra, convenientemente preparata ed applicata, che non da un’ulteriore ed abbondante concimazione organica. E parimente i terreni torbosi avvantaggiano immensamente per l’aggiunta di ceneri e calce estinta, miste ad abbondante quantità di terra mediocremente argillosa. — Finalmente un metodo assai economico per rimediare a questa sproporzione è, quando sia possibile, il lavoro profondo, per esso si prendono al dissotto dello strato coltivato, materiali inorganici ancora inesplorati, si sollevano e si rimescolano collo strato superficiale, si allunga, come dissi, la corda.

Fortunato adunque chi può trovare terreno in questo terzo stadio, purchè non torboso. Egli per ottenere la giusta proporzione avrà a spendere sicuramente la decima parte di quello che dovrebbe spendere con un terreno nel primo stadio, poichè i materiali inorganici sono più facili ad aversi, e costano assai meno degli organici. Col terreno nel terzo stadio potrà seguitare per lungo tempo ad usufruire le spese od i concimi di molti anni prima, ed avrà a moderare la vegetazione; mentre, col terreno nel primo stadio, dovrebbe spendere per favorirla e, rinvigorirla.

Stando a quanto esposi taluno potrebbe domandare: vi sarebbe forse un limite nella fertilità del terreno? — Sì e no. Sì per una data coltivazione, poichè il frumento, per esempio, potrà sentire lo squilibrio, aumentando o diminuendo la proporzione fra la paglia ed il grano; ed a condizioni meteoriche pari e costanti, arriverà a quel punto di prodotto compatibile colla quantità e qualità di terreno, e colla quantità ed estensione delle radici. — Ma se si cambia la coltivazione potrassi mettere a profitto quell’eccedenza di materiali organici od inorganici che costituisce uno squilibrio, purchè si scelga a succedervi quella pianta che meglio ne può avvantaggiare.