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vi arriva, mettendolo in contatto cogli elementi atmosferici. E parimenti quest’asserzione non è valida, poichè finora i soli fenomeni che ci presentano le foglie sono: la traspirazione di parte dell’umor ascendente, riconoscibile specialmente durante il raffreddamento notturno1; l’assorbimento dell’acido carbonico ed emissione d’ossigeno durante il giorno. Inoltre, in moltissime circostanze la presenza delle foglie non basta alla nutrizione, se non vi concorrono quelle altre condizioni le quali permettano l’introduzione dell’acido carbonico, cioè la luce ed un certo grado di calore. Eppure le foglie continuerebbero anche in tal caso a mettere il succhio in contatto dell’aria per mezzo degli stomi, ma non vi sarebbe nè elaborazione nè nutrizione.

Del come agisca la luce nella respirazione, ovvero nell’assorbimento dell’acido carbonico per mezzo delle foglie, finora non si hanno precise cognizioni; eppertanto bisogna accontentarci d’asserire che senza di essa non vi è assorbimento di gas acido carbonico, in difetto del quale, non si verifica il germogliamento od assimilazione di materiali inorganici terrestri. Senza luce solo è possibile la germinazione, perchè non abbisogna di acido carbonico atmosferico finchè siavi massa cotiledonare, ed è possibile il germogliamento, ma quando si elaborino in parte i materiali stessi della pianta.

In qual modo poi agisca il calore nella vegetazione possiamo spiegarlo soltanto col dare un’importantissima parte all’acido carbonico, alle parti verdi (corteccia e foglie), ed al bisogno speciale di ciascuna pianta. E per verità, come spiegare, col solo giuoco di assorbimento esercitato dalle gemme, il principio ed il fine della vegetazione, per effetto di diversa temperatura fra la pianta e l’ambiente atmosferico, o fra la pianta ed il terreno da

  1. Vedi Memoria del dottor Alfonso Cossa.