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vegetali, cioè la norma per la preparazione del terreno e de’ concimi, nonchè per la loro opportuna applicazione, a seconda delle diverse specie di piante, non che della loro età, o condizioni nelle quali vegetano. Ma di ciò si è già parlato.

Soltanto ora aggiungo che dall’esposto rilevasi il motivo dell’efficacia dei concimi vecchi o ben fermentati e scomposti in confronto di quelli freschi o grossolani, e disinfettati, potendosi la disinfezione paragonare alla salatura od affumicatura delle carni, avendo essa per iscopo il produrre nelle sostanze, combinazioni imputrescibili o più stabili, per le quali s’impedisce o si rallenta la loro scomposizione.

Altra applicazione, e prova nell’egual tempo che i succhiatoj delle radici agiscono come altrettanti punti d’uno stomaco, è il necessario rapporto di volume nel quale deve stare l’alimento in confronto coll’apparato digerente. Il volume, o capacità di questo apparato, rappresenta una condizione necessaria d’alimentazione come si verifica negli animali. Per la nutrizione degli animali si studiò non solo l’equivalente nutritivo delle varie sostanze considerate quali alimenti, ma eziandio l’equivalente di volume, desumendosi quest’ultimo dalla capacità dello stomaco, propria a ciascuna specie. Il miglior alimento sarà per conseguenza quello il quale presenti l’opportuna quantità di materiali nutritivi in modo da riempiere, senza sforzare, la capacità dello stomaco, acciò tutta la superficie riesca attiva. Un volume inferiore o superiore a questa capacità è da considerarsi una condizione anormale. — La digestione, al pari dell’assimilazione, viene ad essere alterata anche dalla opportuna quantità giornaliera d’alimento, purchè venga mal distribuita.

Il poco per volta ma di frequente, raccomandato ai convalescenti come norma nel prender cibo, può essere pregiudizievole quanto il prender tutto in una sol volta.