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15.a Coi silicati di potassa e di soda, in terra poco calcare, dapprima si formano fumati di potassa e soda, indi silicato solubile di calce: il fosfato di calce arriva dopo.

Gli esperimenti citati ai numeri 12 e 13 provano evidentemente quanto già disse il Liebig, e quanto più volte ho mostrato, cioè il potere assorbente del terreno coltivabile, ad onta della presenza d’una quantità d’acido carbonico nell’acqua tale da disciogliere il fosfato di calce. Anzi questa possibile soluzione non farebbe che rendere più facile la combinazione de’ materiali aggiunti con quelli del terreno. Tutt’al più avrebbesi con che confutare le asserzioni del Risler il quale, coll’acido carbonico dell’umus, o coll’acido umico, crede poter far arrivare nelle piante ogni materiale utile allo stato di soluzione, poichè ogni dissoluzione, quando avvenga, sarebbe intieramente assorbita dal terreno.

Ma queste azioni chimiche, che si verificano fra gli elementi terrestri del suolo coltivabile e le soluzioni od i materiali aggiunti, sono un giuoco d’affinità, quando non vi stia di mezzo l’azione chimica dell’organismo vegetale vivente, esercitata per mezzo delle radici. E le azioni chimiche succedentisi liberamente nel terreno, senza il concorso della vegetazione, non potranno servire alla fisiologia vegetale, poichè daranno sempre luogo a combinazioni insolubili, combinandosi i materiali utili coll’uno o coll’altro de’ materiali inorganici. L’acido carbonico è quello che forma combinazioni meno stabili, ossia che si scompongono facilmente per doppio scambio; quindi nel terreno lo stato solubile d’un materiale inorganico utile alle piante, quando fosse possibile, sarà sempre transitorio e di brevissima durata.

Dunque, come mai l’acido fosforico entra nelle piante se, nel terreno, costantemente si trova allo stato di combinazione insolubile, e se l’acido carbonico terrestre non vale a svincolarnelo? — Liebig nel dubitare d’una