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     Nutrir: Prassilla e Miro e il dir d’Anite,
     Femmineo Omero; e Saffo, ond’hanno lustro
     Le ben chiomate vergini di Lesbo;
     Erinna e Telesilla alma e Corinna,
     Che il forte scudo celebrò di Palla;
     Nosside, arguta femminil favella,
     E la dolce di Mirtide canzone.
     Tutte d’eterne pagine fur madri.
     Nove ha Muse il gran cielo; e, immortal gioia,
     Nove al mortale ne figliò la terra.