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dissipare lo spavento del Tartaro1, illustra la sua filosofia spiegando le allusioni teologiche. La religione ebrea, che può conferire alla poesia minacciosa e terribile, fugge ogni altro argomento; e perché non fu celebrata da molti e grandi popoli con diverse storie e vari costumi, e perché il terrore, senza la pietà derivante dalle altre soavi passioni, ignote a quella religione, si converte agevolmente in ribrezzo. S’io potessi domandare alle genti che verranno qual utile e quanto diletto trarrebbero dal poema della Germania, e se la Messiade può somministrare argomenti di tragedia e di pittura come l’Iliade, forse saprei che la curiosità di quel poema, grande per questi tempi e grandissimo per l’età morte, sarà rapita con le rivoluzioni, le quali porteranno nuove religioni e nuove favelle alla terra. Così il Petrarca, che dell’avanzo della cavalleria errante e delle fantasie platoniche, riferite sino dagli antichi cristiani alla religione, sì gentilmente adornava il suo amore, non ebbe imitatori se non puerili, tostoché quelle usanze e quelle idee soprannaturali, non fondate sul cuore umano, sono state relegate

  1. Lib. iii, verso 990 e sg.