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112 notizia bibliografica


Fu chi disse che il libro tende unicamente a insinuare negl’italiani la passione dell’indipendenza, l’abborrimento a qualunque dominazione straniera e il disprezzo d’ogni setta religiosa, letteraria e politica, le quali, lacerando l’Italia, la lasciano a beneplacito del piú forte: però le massime di politica sono artificiosamente ravviluppate in un libretto d’amore, affinché penetrassero fino al cuore de’ giovani e delle donne. Altri stima che siccome il Werther rappresenta il suicidio quasi malattia crescente, incurabile di certi individui; cosí l’Ortis intenda di raccomandarlo quasi rimedio di certi tempi, come se il troppo terror della morte avvezzasse i mortali a comperarsi la vita a prezzo d’infelicissima servitú. La insistenza ne’ ragionamenti sul suicidio, e l’ardire con che ei fin d’allora parlava dell’uomo, che insieme atterrí e fece seco ridicola mezza l’Europa, potrebbero avvalorare le due congetture sovraccennate; e il maggior merito, che il traduttore francese trovi nel suo testo, si è: che «abbia nel silenzio universale snudata. l’anima dell’oppressore comune»1 . E questa è forse la causa principale del concorso di tanti lettori di varie nazioni, i quali amavano di vedere espressi i loro propri sentimenti ch’essi non avrebbero forse saputo né ardito manifestare. Nondimeno sí fatto merito non è di gran peso per chi esamina il libro come opera letteraria e per chi, oltre al bene che può recare, considera anche il veleno che può instillare appunto negli animi de’ giovinetti e delle fanciulle.

V. Pareri de’ letterati su le «Ultime lettere»

V’è tanta discordia fra’ giudici letterari dell’Ortis2, che per lo piú gli uni censurano appunto le cose lodate dagli altri. Lo stile, hanno detto i censori, non che bizzarro, è oscuro spesso, e incertissimo e dissonante da sé; alle volte par casereccio, alle volte

  1. Vedi la prefazione del Proscrit par monsieur S***.
  2. In questo, come ne’seguenti paragrafi, le ragioni controverse le abbiamo trasunte dalle prefazioni de’ traduttori, da parecchi giornali letterari e articoli di diverse gazzette italiane e francesi, e principalmente dal Giornale di Padova, 1803; dal Quarterly Review; dal primo numero del Giornale italico di Londra; dal Breve esame delle «Ultime lettere», pubblicato di fresco in Italia e che dicesi estratto dall’Edimburgh Review (giornale che noi non abbiamo veduto); dai Kleine Aufsätze von Luden, pp. i-xiii e pp. 91-129; e da parecchi scritti inediti, come la Lettera al signor Bartoldi, e alcune altre di cui nomineremo gli autori a suo luogo.