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270 iv - seconda edizione delle


tutto quello ch’entra nel tuo cuore di ghiaccio non divenisse tosto gelato, credi tu che andresti cosí glorioso della tua severa filosofia? Or come puoi ragionare di cose che non conosci?

Per me, lascio che i saggi vantino una infeconda apatia. Ho letto, giá tempo, non so in che poeta, che la loro virtú è una massa di ghiaccio che ritira tutto in se stessa e irrigidisce chi le si accosta. «Né Dio sta sempre nella sua maestosa tranquillitá; ma s’involve fra gli aquiloni e passeggia con le procelle»1.

27 novembre.

Odoardo è partito, ed io me n’andrò quando tornerá il padre di Teresa. Buon giorno.

3 dicembre.

Stamattina io me n’andava un po’ per tempo alla villa, ed era giá presso alla casa T***, quando mi ha fermato un lontano tintinnio d’arpa. Oh! io mi sento sorridere l’anima e scorrere in tutto me stesso la voluttá che allora m’infondeva quel suono. Era Teresa... Come poss’io immaginarti, o celeste fanciulla, e chiamarti dinanzi a me in tutta la tua bellezza, senza la disperazione nel cuore? Purtroppo! tu cominci a gustare i primi sorsi dell’amaro calice della vita, ed io con questi occhi ti vedrò infelice, né potrò sollevarti se non piangendo! Io, io stesso ti dovrò per pietá consigliare a pacificarti con la tua sciagura.

Certo ch’io non potrei né asserire né negare a me stesso ch’io l’amo; ma, se mai, se mai!... in veritá non d’altro che di un amore incapace di un solo pensiero: Dio lo sa!

Io mi fermava lí lí, senza batter palpebra, con gli occhi, le orecchie e i sensi tutti intenti per divinizzarmi in quel luogo, dove l’altrui vista non mi avrebbe costretto ad arrossire de’ miei rapimenti. Ora pònti nel mio cuore, quand’io udiva a cantar da Teresa quella strofetta di Saffo volgarizzata da me con le altre

  1. Questo è un verso della Bibbia; ma non ho saputo segnatamente trovare donde fu tratto. L’editore. [F.]