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capitolo secondo 37


48
Non cessa dunque mai, non mai s’attriga,
in fin che trova il padre al stolo drento.
Esso cogli altri uscito era di briga,
ch’eran caduti in quel torniamento,
quando vide ’l figliuolo, che s’intriga
nel folto dei cavai senza spavento;
pensi qualunque padre se gran pena
cacciògli ’l sangue al cor for d’ogni vena!
49
Scridalo forte ed al tornar l’affretta,
come ’l severo padre al figlio sòle;
egli, securo d’arme non sospetta,
taglia del padre l’ultime parole:
— Venite, padre — dice, — che v’aspetta
madonna Berta che parlar vi vole; —
poscia si volge e scampa ritornando;
Rampallo il segue a piede, sol col brando.
50
Verso il palazzo vola quel barone,
e con Ruggier fu innanzi a quella diva;
la qual, vedendol, presta in tal sermone
proruppe, in volto neghittosa e schiva:
— O belle prove che vostre persone
san far in giostre! voglio che si scriva
cotesti vostri fatti ne li annali
di Franza a quelli de’ roman eguali!
51
Chi v’ha sí ben instrutti? dite: quale
fu sí bon vostro mastro di brocchero?
Dricciar potrassi un carro triunfale
a gli alti capitan del nostro impero!
O franchi cavallier, che con le scale
su gli asini si balzan di ligiero,
che benedetta sia la grazia vostra,
poi che m’ornati d’una simil giostra!