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Stavan occulti ne’ lor chiostri e queti,
for de le piazze e dal vulgo luntani;
benigni a’ viandanti e mansueti,
lavando i piedi lor non che le mani;
e quando uscir volean de’ soi pareti
per gir altrove per montagne o piani,
un bastoncello, o sia caval di legno,
era de la vecchiezza lor sostegno.
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Ma quelle sue radici e succo d’erbe
son oggidí cangiati in tordi e starne;
e le lor giande, more e fraghe acerbe
son ora per miracol fatte carne;
e le paglie de’ letti giá in superbe
coltrine e piume; e quelle facce scarne
pigliato han volti grassi di tre gole,
col color stesso quando spunta il sole.
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Lor verghe e bastoncelli, per miracoli
di santi d’oggi, sono be’ destrieri;
le celle di cannuzze e gli cenacoli
pigliato han forma de palazzi alteri;
e molte oggi badie son recettacoli
di lorde putte, cani e sparavieri.
O stolti, pazzi, sciocchi e forsennati,
che ’l vostro aver lasciati a’ preti o frati!
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Qual impietade usar si può maggiore
che tôr a’ soi la facultá per darla
a chi con le campane fan rumore
di notte, e poscia in chiesa un solo parla?
Dico quelli che povertá di fore
mostran al vulgo e tendon a lodarla,
per adescar sott’ombra del capuzzo
la scardovella e guadagnar il luzzo. —