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che certo non avevano né il saggio insignificante del Portioli, né l’altro più ricco del Terranza. Mi auguro che, mercé queste cure reso accessibile a tutte le persone colte, sia pienamente compreso, e gustato quanto vale, il più grande poeta realista d’Italia1.



  1. Per la letteratura critica sul F., cfr. Gaspary, St. d. lett. it., 2. ed., p. 315 sgg.; Flamini, Il Cinquecento, pp. 543-44; a cui s’aggiungano: Continelli, Il Baidus, Cittá di Castello, 1904; Miscellanea D’Ancona, pp. 423-44, 603-11; i cit. lavori del Thuasne e del Plattard; il buon saggio critico del Biondolillo, La macheronea di M. C., Palermo, 1911 (su cui Giorn. st. d. lett, it., lviii, 389), e un acuto scritto del Parodi, nel Marzocco del 21 maggio 1911.