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Vólto dunque di loro a molta copia,
che d’oltraggiarlo per rubar cagioni
seguendo il vanno, disse: — Ahi! quanta inopia
portate voi di fede a’ miei sermoni!
Ecco gli strani erranti, cui la propia
sorte dá d’esser meno di voi buoni,
men pravi di voi sono e meno assai :
però n’avran la gioia e voi gli guai.
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Perché v’afTermo, e siatene pur certi,
che voi, figliuoli, al Padre contumaci,
duri, malvagi, sonnachiosi, inerti,
dal patrimonio vostro e da feraci
empirei campi agl’infimi deserti
sarete messi, e quelli fian capaci
del ben da voi perduto e fatti eredi
godran di veder voi sotto lor piedi.
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Sotto lor piedi avranno voi, leggiadre
del mondo genti come v’estollete,
poi su dal sin d’Àbramo vostro padre,
donde si altieri a voi stessi piacete,
giudicheranno ad esser fra le squadre
de’ maladetti spirti, dove avrete
da star con essi eternalmente in fuoco,
e del vostro vantar faransi giuoco. —
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Poscia, converso a quel centurione:
— Va’, figlio — disse — va’, ché la tua fede
ti rende salvo il servo, ma le buone
anch’opre giunte a lei da Dio si chiede.
Giá senza quelle alcuno guiderdone
non unque avrá chi solamente crede,
si come a simil segno l’opre vane
van senza fé, si son fra lor germane. —