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Corri’ è cagion de l’omicidio l’ira,
cosi de l’adulterio il senso molle;
ché se ’l destr’occhio tuo sfrenato mira
quel che per lui t’incende le medolle,
o se a quel stesso la tua man ti tira
scriver la fiamma che nel cor ti bolle,
privati di tal vista e d’esse note,
mentre piú dentro il mal non ti percuote.
37
Qual è chi neghi esser di nullo o poco
danno perder piú tosto un occhio o mano
ch’avere ad esser ne l’eterno fuoco
riposto alfin con tutto ’l corpo sano?
Stravágliati mentr’hai col tempo il luoco,
ché poi cerchi rimedio, e cerchi invano!
Peste non è piú da salute smossa
di quella cui dai spazio entrarti Possa.
3S
E se pur del consorzio feminile
viver digiuno apparti faticoso,
giá ’l vincol hai del matrimon gentile.
Ma, vedi! a sciòrlo poi non esser oso,
ch’avegna d’una legge sia lo stile
per ogni picciol atto dispettoso
slegarlo del ripudio col libello,
or Putii universo rinovello.
39
Il qual ti vieta di puoter tal nodo,
se non per adulterio, sgiunger mai:
altra cagion di questa giá non odo.
Non la mi dir, ch’io l’ho sofferta assai;
ché se nuovo marito in cotal modo
ad altra moglie giungerti vorai,
adultero ti tengo e stupratore,
e cade altri per te nel stesso errore.