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da me. Voleva sapere se avessi potuto scoprire particolari intenzioni di miss Roberts. Non disse più di così; tuttavia intesi benissimo. Risposi che, secondo me, miss Roberts aveva il compito di sedurre una certa persona, ma che ubbidiva di malavoglia.

Passavamo, così parlando, sotto la mia piccola villa. La cameriera e la cuoca erano a una finestra e mi salutarono sorridendo. Il domestico spiava dal giardinetto, tenendosi nascosto fra le piante. Mia sorella stava dietro ai vetri d’un’altra finestra. Indovinai subito che mia sorella non aveva potuto tacere con le persone di servizio. Udii distintamente la cuoca meravigliarsi ch’io avessi con me una signorina sola.

— La Sua villa? — disse miss Forest — Un bel posto!

Le dissi quanto sarei felice ch’ella vi potesse entrare almeno un momento, quanto avrei goduto di farle vedere i miei fiori, i miei libri; di dirle anche un poco i sogni che sognavo là, guardando le montagne, il lago.

— È impossibile — rispose. — E poi sarebbe