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Michaelis non è suscettibile di venire assurto a teoria. Fortunatamente, noi ci permettiamo di soggiungere, perchè sarebbe davvero troppo triste che ogni donna dovesse paventare, per l’ora del suo crepuscolo, l’insidia ineluttabile capace di travolgere tutto un passato di serenità e di onestà.

La realtà è meno desolante e meno romantica: potrebbe venir tradotta presso a poco in questa norma: ogni donna ha il tramonto della sua giornata. Se la giornata fu pacata e serena e trovò la luce chiara della tenerezza al suo inizio e al meriggio l’ardore del sole che maturò pel suo tramonto i frutti — se una donna compì intero il suo destino di sposa amante e riamata, di moglie, di madre — tranquillo e rassegnato è il suo tramonto che un naturale bisogno di riposo accompagna.

Il crepuscolo dalle rivolte inutili e dai gesti disperati non è nemmeno quello che un ardore troppo intenso bruciò: la fiamma consuma e anche la passionalità sa la stanchezza derivante dalla sua stessa intensità: hanno tramonti color di viola e d’oro le giornate riarse tutte dalla vampa ardente del sollione, tramonti velati di malinconia suggestiva e illuminati quasi sempre da una luce vivida di bontà — perchè l’amore insegna la bontà.