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terrapieno, che dubiterei peraltro potessero efficacemente agire; correggerei la posizione dei due pennelli, sproni di muramento che vedonsi sul piano di quella pescaja, fatti coll’intendimento di volgere sulla sinistra una parte della corrente, e forse ancora potrebbero venire del tutto soppressi, previo un esame locale, ed un precedente accurato studio sulla convenienza di lasciarli sussistere o di moderarne gli effetti modificandone la direzione; procurerei che continuamente e per l'uso delle fabbriche e per le fornaci da calcina venissero estratte dai greti d’Arno tra le due pescaje i sassi più grossi che volta per volta vi fossero depositati dalle piene; sull’esempio di quanto venne per la prima volta applicato da Braccio Manetti, uno degli allievi del celebre Galileo Galilei, formerei nei punti più adattati dei greti gran copia di masselli grossi in quadro un braccio circa, e lunghi tra il braccio e mezzo, e le due braccia, che potrebbero essere utilmente impiegati alla base delle platee dei ponti sotto corrente, delle pescaje, non meno che dei muri, e delle fabbriche che servono di spalle al fiume; sopprimerei lo scalo delle travi, provvedendo a quel bisogno nel modo che poco sotto sarò a descrivere, e, per favorire sempre più lo smaltimento delle materie, preparerei in adatdate stagioni, e prima delle piene di Primavera, e di Autunno i greti a cedere allo striscio ed impeto dell’acqua, smovendone con raspe di ferro, a guisa di erpice, la superfice, quanto più fosse possibile, coll’impiego di bufali, con altro mezzo artificiale, di cui la