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stesso colore nei capelli; un costume che in tutto poteva costare quaranta lire e che sulla sua personcina elegante e slanciata figurava come un vestito di quattrocento lire. Una lieve tinta rosea le colorì il viso, e gli occhi diventarono più grandi e foschi sotto la ombreggiatura dei ricci rifatti e ben disposti sulla fronte. — Quando uscì, trovò una delle serve in stretto colloquio con uno dei servi, ma non osò disturbarli; mise invece la pace fra l’altra coppia che si bisticciava acremente, perchè Bastiano, il servo di Barbagia, aveva voluto applicare un bacio sulla guancia rossa di Peppa, l’altra serva, la quale lo aveva ringraziato dandogli un calcio solenne. Bastiano strillava:

— Sei una bestia! Eh! la tigre, che non si vuol toccata!...

— Vieni qui! vieni qui! «Su diabulu chi tin de hat battidu!» — imprecava Peppa ch’era di Orune, armandosi di un grosso randello, con tutte le cattive intenzioni possibili.

Lara riuscì a metterli in pace; poi tornò allegra e svelta verso la tavola. Si assise su un masso e fe’ vista di ascoltare con piacere la disputa dei poeti; ma in realtà era immersa nella contemplazione di Massimo.

Non udì don Salvatore che parlava male del giovane col suo vicino di tavola, e non si accorse che Marco Ferragna la divorava cogli occhi. Verso le due, tre ragazze vennero e la pigliarono con loro alla «festa da ballo».

Il ballo non tardò infatti a cominciare. A poco a poco tutta la folla si riunì nella spianata e le donne che avevano voglia di ballare si assisero su tronchi e sassi disposti intorno alla «sala». Prima si eseguì il ballo tondo, a cui presero parte tutte le belle popolane dai costumi smaglianti, poi l’organino intonò un’allegra mazurka. I giovinotti si avanzarono verso le signorine... Fu in quel momento che avvenne una cosa la più strana del mondo.

Massimo Massari aveva invitato a ballare Lara Mannu, e Lara aveva accettato! — Se un fulmine fosse piombato sul bosco, le persone che conoscevano l’inimicizia delle due famiglie non si sarebbero atterrite di più! Si credè di sognare! Persino il bosco tacque pieno di meraviglia e di sorpresa. Quando tutti, persone e fronde, poterono ripi-