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tro: & à scambio di tale abuso ci butteranno del’olio. Et come che sono d’aguzzo giudicio, ce lo butteranno anco profumato, come dire, olio violato, ò rosato, ò di fiori di narangi, ò di gelsomini, ò se meglio il sapranno investigare, poiche con ciò si faranno conoscere per più sensati, & giuditiosi, & non sis entiranno più in bocca, et ne lo stomaco un’odor di nave, che fà quella pegola. Et oltre à ciò, goderanno quella delicia, che infino à li Raspati, & Acquati (che là riescono eccellentissimi per la generosità de l’Uve) li faranno sapere per mezo de l’inceramento che si darà dentro le Vettine, di tutti gli odori più pregiati, che ciascuno vorrà. Et allhora infallibilmente non se gli corromperà il Vino mai, dove adesso à le volte anco se gli corrompe per non haver perfetto l’uso di esse Vettine, così come al presente li si mostra.
Et se pure li Popoli di Spagna non ti bstano in testimonianza; te ne dò per testimoni li sapientissimi, & giudiciosissimi Signori Venetiani. Essendo verisimile, che la maggior parte di detti Signori sappia, che ne la lor Candia in Vettine, & non mica in Botte tengono il lor Vino; & che però pochissimo loro se ne guasta. Et quel tanto, che in essa Isola si guasta, è perche non hanno perfetto l’uso del Vase, come l’haranno di quì avanti. Et ne anco li Popoli di Candia si avveggono, che il Vase sia quello, che loro conseriva i Vini, servendosene nè più, nè meno, come i Signori Spagnoli, cioè per necessità, non per elettione. Mi direste perche li Signori Venetiani non l’usano in Venetia? Rispondo; Perche an-

cora