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con mano, & resterà chiarissimo, che oltre non si gli guasterà mai Vino, tenendolo in una tale Vettina, li tornerà senza dubio, & di gran lunga anco à più utilità, & meno fastidio, & spesa, & sarà cosa più civile, anzi à fatto nobile il servirsi per l’avvenire più tosto di detta Vettina, che hora io ti propongo, che di tutte le Botte, che fin’hoggi s’adoprano.
Et perche à chi parla à la moltitudine è bisogno imboccarle à puntino le cose, dico, che primamente questa Vettina havrà la bocca larga un gran palmo, come ordinariamente li Maestri di Roma, & da per tutto ce la fanno, & tonda à compasso. Ma però essa bocca devrà haver di più un labro dentro la larghezza d’un buon dito più in giù de l’estremità di essa bocca: à guisa che à le volte si suol fare la bocca di certi Pozzi per appogiarvi il coperchio, sopra al qual labro, ò risalto, che lo volessi chiamare, appoggiato il coperchio di essa Vettina, che sarà anco fatto di terra cotta, & incasato giusto con la circonferentia de la bocca de la Vettina, sarà oppilato intorno intorno con candeline di cera, & trementina, come di sotto si dirà.
Questo coperchio havrà anco un buso grande nel mezzo quanto si fà hoggi grande il coccone de la Botte (che già nè più, nè meno servirà detto buso per coccone à la Vettina) Et sarà questo coperchio grosso tanto quanto basti ad arrivare da detto labro, ò risalto, dove sarà appoggiato, à la parità de la bocca de la Vettina. Et quella stretta fessura, che quanto un filo di spago sottile, ò anco di refe sarà tra ’l coperchio, & circonferenza di detta boccali chiuderà diligentemente con can-

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