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Attimi grigi di tristezza, d'ira, di disperazione. Come oggi che intensamente, sensibilmente, sento la necessità di averti vicina, perchè il pensiero di una tua carezza bianca mi provoca un’ebbrezza quasi morbosa».

«Sensibilità giovanissima, giovane come noi — calda viva, sensuale come noi».

«E la città mi afferra nel suo turbine colorato, mi trascina nella sua attività, mi obbliga ad agire velocemente. Ma tutte le sfumature, tutte le bellezze, tutte le varietà, sono meno raffinate, meno belle, meno varie di te».

«Quando siamo insieme sappiamo di amarci e le parole ànno meno espressione di noi, ma questa lontananza è pesante ed io provo il bisogno volontario di parlare».

«Così, con la stessa immediata sincerità con la quale ti ò sentito la prima volta».

Sole violento nella camera bianca.

Sona aveva gettato la sigaretta dorata e seguiva il riverbero brillante della luce, negli specchi che la moltiplicavano.

La polacca sorrideva con tutta l’espressione del suo viso luminoso.

Si alzò, leggerissima: la seta viola palpitò nei mille toni dei riflessi — allo scrittoio ingombro di carte scelse facilmente un foglio bianco.

Il fàscino della pagina bianca: l'immagine delle parole aveva il medesimo candore. Le braccia nude di Sona si appoggiarono lentamente allo scrittoio, arricchendo il foglio con le loro ombre perfette.