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umana diversa dalle persone che mi circondano. Mai come oggi ò sentito la necessità della tua vicinanza. In un anno ci siamo abituati a pensare insieme, sommando le nostre impressioni e le nostre intuizioni. Stupore continuo di un'emozione informe, mancante della tua compensazione spirituale».

«Parigi rossa, tutta vertigine e varietà, mi pesa orribilmente sui sensi. Il mio stato d'animo si por trebbe paragonare ad un ambiente senza umanità, dove tutte le forze morali e tutti i sentimenti sono stati costruiti dall'uomo: agisco perciò istintivamente, nel terrore continuo di perdere l'equilibrio d'azione».

«Di sera, specialmente, i nervi si diluiscono lentamente nell'oceano calmissimo della sensibilità: io vivo con l'ossessione ottimista della tua presenza astratta che mi accompagna».

«Sensazioni interiori delle lampadine che mi ricordano i tuoi sguardi, fatti soltanto di luce — carezze affascinanti del cuoio, nelle automobili brillanti, che accendono il bisogno lussuoso della nostra felicità. E Parigi che sfila tra i vetri, geometria di bianco e di volumi, sempre diversa, sempre giovanissima, sempre geniale e ottimista, sempre viva come te».

«Vorrei entrare nei tabarins e nei ristoranti, dove la follia intellettuale, borghese ed elegante si sfibra orribilmente nella sua inquietudine cerebrale — dove si sente in ogni sfumatura la disperata ricerca della propria tranquillità — dove si vedono fiumi d'energia sciupati inutilmente. E vorrei urlare il