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un nuovo poeta romanesco. 21

La fuga di Gesù fanciullo da casa sua per andare a disputar co’ dottori nel Tempio, richiama alla mente di Peppetto una fuga propria per andar a fare il birichino sotto il portico del Panteon, e gli fa avvertire la diversità di trattamento che ebbe dal babbo:

. . . . . . . . . . . Furtuna ch’era Cristo!
Ché si era un artro, v’assicuro io
Ch’er padre suo j’avrebbe dato un pisto,1
Come tata me fece a la Ritonna....

(xcviii.)

Nè queste uscite comiche le ha solamente il ragazzo: anche il curato, da buon Romanesco, ci ha le sue. Quando Peppetto gli domanda che cosa significa la parola adulare, egli, conoscendo i suoi polli, dice:

. . . . . . .Eh, questo qui è ’n affare,
Che nu’ lo so manch’io si sia peccato;
Anzi, si t’ho da dì er pensiero mio,
Qui er Belarmino dev’avé sbajato.

(lxii.)

E dopo aver detto col catechismo che l’estrema unzione aiuta anche a riacquistare la sanità del corpo, se Dio crede che questa sia utile alla sa

lute dell’anima; siccome Peppetto vuol sapere che


  1. Pisto (da pistà, pestare), bastonatura.