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leo ferrero

' 21 Novembre.

Nina e io siamo restati tre giorni senza notizie. Ieri ricevemmo una lettera dalla mamma da Torino. Tittoni aveva ricevuto la lettera di papà e ne era indignatissimo. Come Presidente del Senato si era opposto alle leggi eccezionali, aveva sostenuto che i fascisti se ne sarebbero serviti per intensificare i loro soprusi. Il duce lo aveva persuaso che no, queste leggi «eccezionali» transitorie erano una difesa dei galantuomini contro le esagerazioni delle teste calde del partito.

Altri illustri personaggi di Roma si erano interessati al minacciato confino di papà, fra gli altri il senatore Campello, aiutante del re. «Benissimo, benissimo — aveva detto costui. — Se fanno questa designazione, la legge salta; una legge assurda che non è una legge, che nessuno voleva votare ecc. ecc.».

Evidentemente Tittoni aveva parlato al duce e ottenuto che telegrafasse alle questure di Firenze e Torino, che in nessun


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