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guardare qual loro allievo, e quei della mia età di militar disciplina condiscepolo, e così corrispondere all’amore che a tutti indistintamente portava il padre mio, ed alla virtuosa educazione che ha sempre procurato di darci. Ora la fortuna mi ha fatto dopo lui vostro principe, e principe non come i primi adottivo e borioso di essersi acquistato l’imperio, ma principe nato ed allevato in casa regnatrice, e da si alta fortuna guidato, che, appena venni a luce, mi trovai ammantato di porpora imperiale, e ad un tratto apparvi alla vista del sole e uomo e principe. Le quali cose debbon muovere gli animi vostri ad una maggior venerazione di me, che non fui eletto, ma nato sono vostro imperadore. Ora dunque che il genitore regna lassù cogli Iddii, e a me restato è il peso di reggere queste cose mondane, sovra voi, uomini valorosissimi, cade ogni speranza de’ futuri successi; voi dovete porre mano a disertare queste reliquie di guerra, voi difendere a Roma la gloria del mondo, voi trarre i suoi confini al di là dell’oceano. Sì facendo, immortalerete voi stessi, e renderete eziandìo i debiti meriti alla memoria del comun nostro padre, il quale, certo è, che ode i nostri detti, e vede le nostre operazioni. Ed io reputo impareggiabile felicità di averne un sì