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occorre costruire i manufatti — eccellenti, abbondantissimi — opportunissimi per ogni costruzione muraria, ed in quella di Treviglio non trovano nulla affatto.

Dal che concludono che quella misera pianura Lombarda per l’infelicità del suolo posto sopra un amplissimo velo d’acqua a piccola profondità — rotto da sorgenti, da Rogge — da fossatelli, da stagni — e per la povertà dei capitali di cui potrebbe disporre non può nè costruire, nè dar sufficiente alimento a qualche diramazione di strada di ferro, che la attacchi alla linea principale di Treviglio, ma può invece costruire e dar sufficiente alimento a due linee principali, una per Monza, Bergamo, e Brescia, l’altra per Lodi, Cremona, e Mantova, poste lungo i confini del regno e senza alcuna diramazione nel mezzo.

Capovolge addirittura i più noti principj di pubblica economia, e dell’arte dell’Ingegnere:

Doversi attirare ed allargare le manifatture dove le popolazioni sono scarse e disperse; dove le comunicazioni sono rare e difficili; dove l’alimento degli uomini manca ed è caro, onde così fabbricar meglio ed a più buon patto, e quindi poter più presto non solo respingere dal paese nostro le concorrenze straniere, ma vincere sui mercati esteri, colla perfezione e col basso prezzo delle nostre manifatture, chi osasse di farsi al nostro commercio rivale.