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146 capitolo iii


In una siffatta interpretazione, la tesi empirica, che considera le leggi logiche come nozioni di fatti generali acquisite per esperienza, si trasforma in una veduta epigenetica dello sviluppo delle funzioni fisiologiche; la tesi critica, che riconosce nelle leggi suddette condizioni a priori della psiche, si converte in una veduta preformistica della struttura nervosa, e particolarmente cerebrale, in rapporto ad elementari condizioni meccaniche, fisiche ecc. dell’organo.

Ora la prima tesi, per quanto concerne l’individuo, è stata superata il giorno in cui si è riconosciuto tutto ciò che la struttura del vivente deve alla eredità, spostando in tal modo l’oggetto della ricerca dall’individuo alla specie. La seconda tesi rimane come una veduta generica in quest’ordine di problemi, troppo vaga per essere considerata come una spiegazione della difficoltà che abbiamo in vista.

Mettiamo in disparte le ulteriori questioni biologiche, nelle quali si esplica il contrasto fra l’indirizzo epigenetico ed il preformistico. Per noi è chiaro questo, che: la struttura fisiologica degli organi del pensiero, come esso è nella psiche formata dell’uomo soddisfa a condizioni per cui il processo logico trova riscontro in certi fatti generali; codeste condizioni non si riducono alla pura nozione dei fatti accennati, ma esprimono il modo d’operare dell’organo.

Ora, comunque l’organo stesso abbia acquisito tale «modo d’operare», si domanda se sia possibile formarsi di questo una rappresentazione, che metta in luce l’anzidetto riscontro.


§ 39. Ipotesi fondamentali.

Formarsi una rappresentazione del processo fisiologico del pensiero, è tal problema che l’enunciarlo soltanto sembrerà temerario! Che cosa sappiamo noi dei fenomeni più elementari che hanno sede nel cervello? Appena talune funzioni furono localizzate con qualche certezza in base al metodo anatomico della degenerazione o a quello embriologico fondato sulla mielinizzazione delle fibre nervose.

D’altra parte le nostre conoscenze relative agli elementi del sistema nervoso, non vanno al di là di qualche resultato istologico che fu recentemente accertato con mezzi tecnici perfezionati; e non sembra veramente probabile che, pur avanzando in questa via, si riesca ad acquistare una più chiara veduta delle funzioni fisiologiche delle cellule e delle fibre nervose, ove non ci si voglia appagare di ipotesi arbitrarie.

Gli stessi cambiamenti frequenti nelle idee che corrono intorno alle questioni più semplici, attestano lo stato arretrato di quest’ordine di studii.

Per citare un solo esempio, sono trascorsi pochi anni da che la teoria del neurone sembrava sicuramente stabilita, e già gli studi di Apaty sono ve-