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i problemi della logica 137


Citiamo ancora come esempio la spiegazione del diverso processo chimico con cui si formano il solfato di zinco e il solfato di rame, dove ci si riduce in ultima analisi all’attrazione elettrica elementare fra particelle di materie vicine, senza pretendere tuttavia di spiegare ulteriormente codesta azione.


Ora se si vuol penetrare più addentro nell’esame delle differenze fra le spiegazioni causali, si può fare l’osservazione generale seguente:

Quando si assegna come avviene un fatto, si enuncia un semplice rapporto di successione fra un antecedente ed un conseguente isolatamente presi. Quando se ne dice il perchè, vi si associa la rappresentazione di una serie continua di fenomeni intermedii (reali o fittizi).

Questa spiegazione riduce dunque il rapporto causale dato ad una serie di cause immediate o elementari subordinate l’una all’altra, dove si pensa la causa elementare come un antecedente molto vicino al suo effetto.

Risulta di qui che: la ricerca del perchè implica una rappresentazione delle cause, che contiene come supposto implicito la coniinuità della corrispondenza causale.

Questo postulato di continuità è ciò che rimane delle cause elementari, dove si lascino cadere gl’intermediarii fìttizii fra gli antecedenti ed i conseguenti reali.

Abbiamo già detto come esso possa giustificarsi in fatto sulla base di una larga esperienza, e come fornisca a sua volta i più importanti criterii d’interpretazione della verifica sperimentale.

Emerge quindi l’ufficio della tendenza psicologica a rappresentare le cause elementari; la quale, mentre appare in una certa misura condizione del progresso scientifico, si vede ottenere con questo un successo crescente.

Fino a che punto codesta tendenza riesce effettivamente ad esplicarsi relativamente alla realtà?

Sulla nostra terra si producono fenomeni luminosi in connessione colla luce emanata da stelle lontane; la causa e l’effetto sono fenomeni separati da milioni di milioni di chilometri e da centinaia di anni.

A distanze meno grandi, ma sempre enormi, l’attrazione dei corpi celesti si fa sentire entro al sistema planetario, in un modo che alcuna ragione positiva ci porta a ritenere non istantaneo.

Ebbene le rappresentazioni concettuali, ognora rinascenti, lasciano scorgere un lavoro assiduo di costruzione ipotetica, per riattaccare codesti fenomeni mediante una serie causale continua d’intermediarii fittizii.

Alla luce, poichè essa impiega un tempo di propagazione, si dà un supporto materiale, l’etere, che viene riguardato come un mezzo attraverso a cui il fenomeno si trasmette per continuità. Alla gravitazione si sta cercando