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on Gonzalo, che andava spiccio nelle sue cose, non mise tempo in mezzo e volle saper subito tutto ciò che concerneva il processo della bella prigioniera.

Scrisse per ciò un biglietto al procuratore del Re commendatore Virginio, chiedendogli un’udienza, certo ch’egli avrebbe voluto dargli tutti gli schiarimenti necessari.

Il commendatore era un uomo, che non avrebbe mancato al proprio dovere nemmeno se il personaggio di cui egli era procuratore glielo avesse imposto con decreto speciale.

Rispose dunque al grande di Spagna, che fino alle quattro doveva star in ufficio, e che