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canza, e perchè i suoi sentimenti non possano essere elevati dall’eccitamento lusinghiero della pubblica approvazione. Perchè il più laborioso fra gli agricoltori di un villaggio non potrebbe ottenere un qualche segno di distinzione, che facendolo osservare tra’ suoi eguali eccitasse in quelli l’emulazione, ed in lui la speranza d’uno stato più felice? L’ambizione serpeggia nelle più umili condizioni, quanto ella trionfa nelle più alte; l’infimo sdegna altrettanto i grandi, quanto più li grandi sdegnano gl’infimi; ma ognuno vuol grandeggiare tra’ suoi eguali, perchè questi entrano nell’atmosfera de’ suoi piaceri, e corrono sulle medesime tracce verso la felicità. Un piccolo ornamento sulle abbronzite carni dell’affaticato agricoltore, i rustici omaggi de’ suoi simili lo rendono altrettanto soddisfatto e fiero di sè stesso, con quanta pompa di piacere e di giubilo torna fra’ suoi simili onorato d’uno sguardo e d’un nastro l’assiduo cortigiano. Ma lasciando queste idee, che possono sembrare a taluni troppo strane, perchè inusitate, basterà quasi nelle occasioni per rendere l’onor dovuto a questa fondamental professione l’imparziale premura, per chi è incaricato della pubblica tutela, di sottrarre l’umile agricoltore dal calpestío del prepotente, e di munire collo scudo impenetrabile delle leggi il pane frugale, che l’ozio e l’indolenza rapir vorrebbe dall’umile dimora dell’industria alimentatrice.

13. Ottavo ostacolo ai progressi dell’agricoltura fu da quasi tutti gli economisti trovata la proibizione del commercio esterno delle derrate di prima necessità: grande, importante, delicato argomento, del quale parleremo ben presto.

14. Nono ostacolo ai progressi dell’agricoltura sarebbe l’eccesso del tributo, o il non esservene punto. L’eccesso, perchè il lavoro degli uomini non essendo giammai gratuito, quando il tributo eccedesse il totale del prodotto del travaglio della terra, o semplicemente non lasciasse in mano del proprietario alcun prodotto netto al di là delle spese della coltivazione, la terra andrebbe a poco a poco a divenire incolta. Per un’opposta ragione, senza tributi o questi essendo troppo scarsi, non vi potrebbero essere spese pubbliche, non vi sarebbe la necessaria sicurezza della proprietà, nè la fa-