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di sussistenza, come l’avvilimento del valore de’ prodotti e la difficoltà della circolazione, che riduce in poche mani la ricchezza rappresentativa, sono quelle che isolano la nazione ridotta a questo stato da tutte le altre, onde ritornano ad essere sovrabbondanti quei mezzi stessi che prima erano scarsi. È perciò egualmente stolida la paura di coloro che temono ad ogni minimo cambiamento di politiche costituzioni di veder sparire le popolazioni, come è chimerica la speranza di quelli che facendo centro e scopo unico della politica la moltiplicazione del popolo, si danno a credere che quello possa indefinitamente crescere, e cresciuto basti questo solo perchè ogni felicità ed ogni bene ne derivi in tale nazione. Egli è chiaro adunque che la popolazione essendo una conseguenza degli accresciuti mezzi di sussistenza, piuttosto che questi essere una conseguenza di quella, si deve aver per punto fisso e reale d’ogni ricerca e d’ogni regolamento l’accrescimento di questi mezzi di sussistenza, che da niente altro che dalla terra si possono ottenere, e lasciare il resto alle cure segrete ed imperscrutabili della natura perpetuatrice delle generazioni. In ogni luogo, dove un uomo ed una donna possono discretamente vivere, ivi si fa un maritaggio, dice Montesquieu. Quello dunque che andremo or ora divisando, intorno principalmente alle differenti cause morali spopolatrici, deve esser preso con moderazione; non quasi che noi intendessimo che queste atte fossero a levar gli uomini di sopra la terra ed a desertar le città e le provincie, ma solamente come cause che diminuiscono la popolazione, fra quei limiti ne’ quali ella può crescere e diminuire. Così il lusso delle nozze, così il celibato di libertinaggio sono cause diminuenti la popolazione; ma egli è da osservarsi che ambedue queste cause non si verificano, che in alcune classi le meno numerose. Alla campagna, nella quale sta il forte della popolazione, ognuno si marita; non è dunque la scarsezza de’ matrimonj che più frequentemente forma la spopolazione, ma il pronto deperimento de’ miseri figli di miseri padri, ma l’emigrazione, ma il dispettoso abbandono d’una terra inzuppata di lacrime, che spopolano quelle provincie nelle quali si vegga sensibilmente mancare il popolo.