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27. Dalle precedenti deduzioni noi caveremo due generali corollarj, di cui faremo uso nel progresso. — i. Che le arti fra le nazioni sono ordinariamente proporzionate al bisogno che se ne ha, e che per accrescere queste arti fa duopo accrescere i bisogni corrispondenti ed i mezzi onde nutrirle, sia incoraggiandoli cogli esempj e coi premj, rare volte coi comandi, sia levando gli ostacoli al naturale progresso dei bisogni medesimi.

ii. Che i bisogni di prima e seconda necessità sono determinati da tutte le classi di persone, ma quelli di terza ed ulteriore necessità sono determinati quasi totalmente dalla classe de’ proprietarj delle terre, siano nazionali o forastieri; le loro mode, i loro capricci e la voce di mille passioni si fanno sentire nella tranquillità d’una vita inoperosa, e questa voce regge le arti tutte e le anima o deprime a suo talento. I proprietarj delle terre hanno ancora, se non tutta, almeno una grandissima influenza sulle arti di prima e seconda necessità, non solo perchè queste arti sono contigue e concatenate colle altre, ma perchè i proprietarj delle terre possono dare differenti direzioni e far produrre differentemente la terra a tenore de’ loro usi, della volontà loro e della necessità momentanea, la quale è per lo più l’unico determinativo delle umane azioni.

28. Per sempre più approfondire questo soggetto giova qui il ripetere ciò che abbiamo di sopra dimostrato, cioè che il valore di ogni travaglio si riduce finalmente a sottodividersi in una certa quantità d’alimenti e di cose consumabili, e per conseguenza che il guadagno degli artigiani consiste nell’attrarre a sè un equivalente di più o meno alimenti, i quali poi, dedotta la propria porzione, vanno cambiando e ricambiando per procurarsi i comodi della vita. Ma in qual maniera le diverse arti attraggono a sè più o meno quantità di tali rappresentazioni di alimenti? Rispondo che ciò nasce primieramente dalla differenza del tempo che è necessario alla produzione o al lavoro delle cose. Frattanto che in un anno un agricoltore travaglia appena per cavare di che mangiare o di che ruvidamente coprirsi, il fabbricatore dei panni ed il sartore in un anno travagliano più pezze di panno e