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Perchè chi tutta mai cesse tranquillo

In preda a muta obblivion vorace
Questa esistenza travagliosa e cara?
135Chi del vivido giorno i rai sereni
Abbandonò, senza lasciarsi addietro
Un suo languente e sospiroso sguardo?

Ama posar su qualche petto amato
L'alma spirante, e i moribondi lumi.
140Chieggono altrui qualche pietosa stilla:
Fuor della tomba ancor grida la voce
Della natura, e sin nel cener freddo
Degli usati desir vivon le fiamme.

Ma tu che serbi ricordanza e cura
145D'obbliati mortali, e in questi versi
La lor semplice istoria altrui disveli,
Che fia di te? se in queste piagge errando,
Pien d'un alto pensier che lo desvia,
Qualche spirto romito al tuo conforme

150Chiede mai del tuo Fato,