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E sempre calmo, ma più melanconico che alla sua entrata, l’ex-gran Pensionario continuò il suo cammino verso la stanza del suo fratello.


II


I due fratelli.


Come in un dubbio pieno di presentimento l’aveva detto la bella Rosa, mentre Giovanni de Witt saliva la scala di pietra che conduceva alla prigione di Cornelio suo fratello, i paesani facevano il più che potevano per allontanare la truppa del Tilly, che tenevali in soggezione.

Ciò vedendo, il popolo, che molto apprezzava le buone intenzioni della sua milizia, gridava a tutta gola:

— Viva i paesani!

Quanto al Tilly, prudente quanto fermo, parlamentava con quella compagnia popolana sotto le pistole cariche del suo squadrone, spiegandole alla meglio che la consegna datale dagli Stati imponeva di guardare con tre squadriglie la piazza della prigione e le sue entrate.

— Perchè questi ordini? perchè guardare la prigione? gridavano gli orangisti.

— Oh bella! rispose il Tilly, mi domandate d’assalto più di quello che possa sapere. Mi è stato detto: «Guardate» e guardo. Voi che siete una specie di soldati, o signori, dovete sapere che non si domanda il perchè di una consegna.

— Ma v’è stato dato quest’ordine, perchè i traditori possano escire di città.

Il Tulip. Nero 2