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giare i paesani e il popolo non senza confusione da svegliare il sorriso al comandante della cavalleria.

— Via, via, disse con quel tuono motteggiatore proprio solo all’uomo di spada; tranquillizzatevi, o paesani, i miei soldati non daranno fuoco ad uno scodellino; ma voi dal vostro canto non avanzerete, un passo verso la prigione.

— Sapete bene, signor officiale, che noi abbiamo dei moschetti? mostrò infuriato il comandante dei paesani.

— Lo vedo bene, per... che voi avete dei moschetti, disse Tilly, chè me li fate balenare davanti agli occhi; ma sappiate del pari che noi abbiamo delle pistole, che mirabilmente colpiscono a cinquanta passi, e che voi non siete che a venticinque.

— Morte ai traditori! gridò la compagnia dei paesani esasperati.

— Veh! ripetete sempre la stessa cosa, borbottò l’officiale, l’è seccante!

E riprese il suo posto alla testa del suo squadrone, intantochè andava aumentandosi il tumulto attorno al Buitenhof.

Nel momento stesso in cui il popolo agognava il sangue di una delle sue vittime, non sapeva che l’altra, come se avesse furia di andare incontro alla sua sorte, traversava la piazza cento passi dietro i gruppi e i cavalli per portarsi al Buitenhof.

Infatti Giovanni de Witt scendeva di carrozza con un domestico e traversava tranquillamente a piedi la corte innanzi alla prigione.

Fecesi innanzi al carceriere, che già conosceva, dicendo: