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VIII

uscissero d’una penna medesima: che la prima è più sciolta e tutta ispirata al Decamerone, partecipando purtroppo anche dell’immoralità del soggetto, sicchè tenni necessario affidarla a pochi e numerati esemplari; la seconda move più in pieno, e continentemente tratta di burle singolarissime che meglio s’accostano al genere di quelle del Bianco Alfani e del Grasso Legnaiuolo: però scritte a quanto pare da mano diversa, sebben sempre toscana e di un tempo medesimo, e ad imitazione l’una dell’altra. Così la novella di Marabottino Manetti mandata al magnifico Lorenzo de’ Medici (che il Passano ritiene a cura vostra pubblicata in Lucca nel 1858), narrando le burle fatte ad un pievano perchè liberasse